E rieccoci, come ogni anno, sullo Spigolo del Glemine. “Il Spìgul” per quelli di Gemona, la classica salita che da poco sopra il Duomo del paese porta a quella piccola croce metallica che in Dicembre si illumina per le feste natalizie.
Devo dire che in questo periodo è veramente piacevole farlo, visto che il sole scalda ma senza ucciderti di caldo e la vegetazione che in estate disturba un po’ è relativamente ridotta e quasi non si nota mentre si arrampica.
Divertente la giornata con Fulvio, per una salita a tiri alternati, senza correre ma pensando solo a goderci la via e la splendida mattinata.
La relazione proposta è come l’abbiamo fatta noi, sembrando questa la via più logica da fare senza perdersi fra le varie alternative di salita che lo spigolo regala, sfruttando quasi sempre (tranne che nella ottava) le soste presenti fatte da due resinati.
Relazione Spigolo del Glemine
Ripetitori: Fulvio Tuti e Andrea Favret
Data: 03 aprile 2015
Zona: Glemine – Gemona del Friuli (UD)
Parete: Spigolo del Glemine
Sviluppo: 330 metri
Dislivello: 250 metri
L’attacco si trova nella falesia del Glemine, presso il settore didattico. Alla base si può notare anche il cartello con il disegno della via.
Tiro 1. Attaccare lungo la fessura, dove nel mezzo nasce un albero, per circa 10 metri (III), poi deviare verso destra per evidente traccia fino alla sosta (elementare). 25 metri
Tiro 2. Salire sul diedro a sinistra della sosta e immettersi nel canale (III+, poi III-) fino alla sua uscita. Per gradini erbosi camminare per portarsi alla sosta. 20 metri
Tiro 3. Proseguire per il facile canale a destra dello spigolo (elementare), poi risalire quest’ultimo e passare sul lato opposto (II). Arrampicare alcune belle placchette (III) fino a rinvenire la sosta sotto la grande placca. 50 metri
Tiro 4. Attaccare la placca dove forma un grande diedro con la parete di sinistra. Appigli e appoggi molto unti! In compenso la protezione data da 3 resinati e due chiodi aiuta non poco, almeno mentalmente (V). 20 metri
Possibilità di spostarsi 4 metri sulla destra della placca e risalirla centralmente su roccia ottima (IV da proteggere).
Tiro 5. Salire lo spigolo a sinistra della sosta (IV, un resinato) su roccia ottima. Spostarsi poi a sinistra dove si perviene un vecchio chiodo ma ottimo, raggiungerlo e obliquare ancora verso sinistra per altri cinque metri (III). Salire per le placche lavorate fino alla sosta nuovamente sopra lo spigolo. 25 metri
Tiro 6. Si entra in un canale a sinistra dello spigolo per poi sormontare ancora quest’ultimo. Seguire l’andamento logico fino alla sosta posta leggermente a destra (I con qualche passo di II e III). 30 metri
Tiro 7. Arrampicare sulla placca inclinata che sbatte contro la liscia parete soprastante (III+, un resinato) per poi seguire il diedro/camino sulla sinistra (IV con un altro resinato) che sale verticale. Usciti da questo, spostarsi a destra per bella roccia lavorata e sormontare nuovamente lo spigolo (III) per uscire su un terrazzo dove si trova la sosta. 30 metri
Tiro 8. Salire a piacere lungo lo spigolo con passaggi di II grado fino a finire la corda. Sostare su una delle tante clessidre. 60 metri
Tiro 9. Salire ancora lo spigolo (II) e, tenendosi a destra, puntare al camino che sale leggermente obliquo verso destra su roccia buona (III, un resinato). Arrampicare il camino un po’ liscio dai vari passaggi ma con buone prese (IV+, 2 resinati) e proseguire dritti per facili roccette (II). Saltare la sosta e andare direttamente per sentiero verso l’ultima parete. 50 metri
Tiro 10. Salire le magnifiche placche lavorate stando al centro della parete e seguendo una fessura (III) fino all’ultima sosta. 25 metri
Per chi volesse arrivare alla croce del Glemine, proseguire lungo lo spigolo.
Per la discesa, poco prima della croce, scendere per traccia verso destra e arrivati alla selletta dietro la croce passare sul versante opposto e scendere lungo il canale seguendo le corde fisse e poi il buon sentiero fino alla base della via.
Note. La classica via di fine corso ma che personalmente (sia a Fulvio che al sottoscritto) non stanca mai. Abbiamo fatto questa sequenza di tiri perché sono i più logici da effettuare durante l’arrampicata, senza star lì a guardare dove bisogna andare a destra o sinistra per cercare le varianti più o meno difficili, ma salendo senza pensieri e divertendoci al massimo sfruttando, come detto in precedenza, le soste esistenti. Per la salita, oltre alla normale dotazione per attrezzare le soste, sono utili 6 rinvii e qualche cordino.
Per chi volesse esiste anche una variante molto più semplice dello Spigolo (oltre a una più difficile). Per andare alla relazione di questa potete clickare su questo link.
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