Per vari motivi era quasi un mese che non camminavo. Ne sentivo quasi la necessità, il mio stato interiore non era così sereno come prima. Certo, non sono stato fermo, mi sono dato all’arrampicata, ma questa non ti fa vivere la montagna allo stesso modo. Per ore si sta lì ad osservare i pochi metri di roccia che ci circondano o tuttalpiù il proprio compagno che ci precede o ci segue. Solo fuori dalla via ci si libera dalla concentrazione per osservare quello che ci circonda, per poco, perché poi bisogna scendere.
Camminare invece mi fa respirare la montagna. Mi fa notare le belle fioriture, i panorami verso la pianura e commentare mentalmente, dando un nome, le cime ancora innevate che si stagliano più o meno distanti, guardandole come fosse la prima volta e scoprendo ogni volta una nuova linea che le disegna.
Mi mancava. Mi mancava molto.
Come al solito mi sono buttato dietro casa, su queste Prealpi Pordenonesi che ogni mattina mi osservano quando apro il balcone e sono ricambiate dai miei sguardi. Belle? Non certo come le Dolomiti o le Giulie, ma anche loro con il proprio fascino. In fondo le sento come un fratello pronto ad accogliermi nei miei turbamenti.
Un giro già fatto (link), sia da solo che con amici. Durante questa Pasquetta sono rimasto sorpreso nel vedere quanti escursionisti c’erano lungo sentieri che solitamente sono snobbati e ben poco frequentati, benché belli e che danno la possibilità a chiunque di salire senza grossi problemi.
Spero che questa uscita sia una ripartenza…
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