Questa escursione, anche se semplice e veloce, è di quelle che sicuramente proporrò a chi mi chiede dove passare una bella giornata in montagna. Infatti anche noi siamo riusciti a trascorrere una splendida mattinata o poco più lungo i sentieri del Bosconero per giungere all’omonimo rifugio. Ma partiamo dall’inizio…
Nuvolo ma ancora caldo in questo giugno 2015; assieme a Valentina arriviamo in auto fino al parcheggio vicino la diga di Pontesei (BL) e da qui cominciamo la nostra camminata oltre i cartelli che ci indicano dove salire.
Dopo una cinquantina di metri di dislivello ecco il primo bivio ben segnalato da una tabella CAI. La nostra scelta ricade sul sentiero 490 e così proseguiamo l’escursione.
Dopo poco eccoci alla casera del Mugon. Non proprio ben tenuta, ma sicuramente usata visto l’odore di legna bruciata al suo interno; ha una fontana all’esterno con della buona acqua. Una sorsata e siamo nuovamente in marcia.
Ancora poche decine di metri ed ecco un’altra tabella, questa volta molto più piccola, che informa la direzione per la cascata e per casera dei Zot. Lasciamo la traccia numerata dal CAI e cominciamo a perdere dislivello svoltando a destra guidati dalla piccola scritta. La prima fermata è per bere nuovamente un po’ d’acqua presso una sorgente, ma qui s’è obbligati a farlo perché questa è la fonte dell’eterna giovinezza!!! Nel frattempo gli alberi lasciano intravedere qualche alta cima e così riusciamo a scorgere le magnifiche pareti del gruppo del Bosconero.
Scendiamo ancora fino alla base della valle e qui ecco apparire fra gli alti fusti un piccolo laghetto detto “delle Streghe” formatosi dopo una recente frana. Un paio di foto e via fino alla splendida cascata mentre un timido raggio di sole fa breccia fra le nubi.
Risaliamo ora l’altro versante e finalmente ecco la minuscola casera dei Zot. Siamo nuovamente su un sentiero CAI ma questa volta si tratta del 485. Rientriamo nel bosco, riprendiamo l’ascesa e dopo un’oretta eccoci al rifugio Casera Bosconero.
Il posto è magnifico! La struttura è tenuta in maniera impeccabile, i grandi alberi abbraccino questo luogo mentre le alte pareti sembrano essere lì a proteggere il tutto come delle imponenti mura. Incantevole. Entriamo e conosciamo Monica, la gestrice del rifugio, estremamente gentile e, possiamo accertarlo dopo aver assaggiato i suoi dolci, decisamente brava in cucina!
Dopo quattro chiacchere e quasi un’ora seduti, siamo pronti a rientrare. Ci fermiamo per alcune buffe foto con le maschere in legno (guai se non mi facessi riconoscere) e poi giù lungo il sentiero CAI 490.
Inizialmente il sentiero è molto ripido e dobbiamo fare un po’ d’attenzione. Poi la discesa diventa più dolce e la camminata più fluida e veloce. In poco più di un’ora siamo nuovamente al parcheggio di Pontesei, non troppo stanchi ma decisamente contenti per il giro fatto.
Come detto all’inizio, escursione magnifica sia per i panorami che si intravedono nel bel bosco, sia per il rifugio che ritengo uno dei migliori (sia come struttura che come cibo e simpatia) che abbia mai visitato. Decisamente consigliato quindi, anche per chi è alle prime uscite visto il dislivello contenuto (700 metri circa) intramezzato dai vari posti dove è quasi obbligatorio fermarsi. Insomma, bello e basta.
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