Primo lunedì di novembre, assieme a Michele e Fulvio mi ritrovo dopo qualche settimana nuovamente in val Alba, sempre nel parcheggio sopra Pradis, dove lasciamo il mezzo motorizzato per iniziare la nostra bella escursione verso il Chiavals. Il sentiero (CAI 450) parte proprio dal piccolo spiazzo e si inoltra immediatamente nel bel bosco di faggi, perdendo quota fino al rio Alba che dobbiamo attraversare in prossimità delle tabelle che indicano il bivacco Bianchi.

Inizio dell’escursione

Primo bivio, direzione bivacco Bianchi

Gogliardia
Dopo la svolta il sentiero comincia a salire, sempre più, mentre i discorsi vanno via via ad affievolirsi per risparmiare fiato. Saliamo veloci, senza pause, così da non perdere il ritmo fin quando il sentiero non diventa quasi mulattiera e diminuisce la pendenza.

Salendo il sentiero CAI 428

Salendo il sentiero CAI 428

Fuori dai faggi cominciano i panorami

Strada di guerra

La madonnina che s’incontra prima del bivacco
Usciti dagli alberi cominciano i primi panorami verso la Grauzaria, splendida. Anche il percorso della Grande Guerra che stiamo seguendo è molto bello e comodo, e fra quattro risate e un paio di foto ci ritroviamo ben presto al bivacco ove sostiamo qualche minuto.

Targa del bivacco Bianchi

Zuc dal Bor
Dopo aver ripreso un po’ fiato ripartiamo verso la meta più alta della giornata, ovvero la cima del monte Chiavals. Non saliamo dritti dalla piccola struttura di ferro rossa da Sud, ma seguiamo il sentiero CAI 425 che sale di qualche decina di metri e poi rimanendo in quota ci porta a una selletta ove si apre il panorama verso Cima della Pecora e la Creta dai Rusei.

Chiavals

Di là…

Vista dalla selletta sotto al Chiavals
Dalla selletta saliamo decisi a destra lungo la dorsale Nord-Ovest che con quasi 200 metri di dislivello su ghiaino e erba, ma con evidente traccia e bolli ben disposti, arriva proprio sulla vetta del Chiavals. Il panorama da qui è fantastico: la giornata permette di vedere il Dobratsch, il Jof Fuart, il Canin, il Cavallo di Pontebba, ancora la Grazuaria ed il Sernio, le Dolomiti, il gruppo del Cavallo… decisamente notevole!

Salendo verso il Chiavals

Grauzaria e Sernio

Cassetta del libro di vetta

Vista verso lo Zuc dal Bor

Panorama verso lo Jof Fuart

Autoscatto in vetta
Dopo una lunga pausa ridiscendiamo fino alla selletta e da lì riprendiamo il cammino lungo il 425 verso Nord. Si nota decisamente che stiamo camminando lungo una vecchia strada di guerra e infatti poco più sotto incontriamo una costruzione praticamente incastrata nella parete che la sovrasta.

Ritornati sulla selletta e pronti per la continuazione lungo il bel sentiero della Grande Guerra

Sentiero della Grande Guerra

Sentiero CAI 425

Sentiero CAI 425

Aiuuuuuuutooooo!

Struttura militare

Fotografo artistico

Dentro alla struttura

Particolare

Particolare
Il sentiero è facilmente percorribile, solo un breve tratto franato ma passiamo agilmente, e i cavi in acciaio che s’incontrano sono praticamente inutili. Raggiungiamo così velocemente una seconda struttura di guerra con una cavità artificiale che passa da una parte all’altra dei versanti della montagna che stiamo vivendo, il tutto sostenuto dal cemento armato che dava ulteriore protezione a chi stava qui 100 anni fa. Saliamo anche la cima di questo piccolo promontorio.

Si riprende il cammino

Altra struttura della Grande Guerra

Sopra la seconda struttura, verso la piccola cima

Seconda cima

Galleria di guerra

Galleria di guerra

Galleria di guerra
Nuovamente sul sentiero, il fiato non manca e le cagate che spariamo in continuazione nemmeno. Le risate sono decisamente assicurate quando il nostro trio si forma! Ma prima di arrivare a forcella Forchiadice facciamo un’ultima deviazione per salire la Creta dai Rusei a quota 1923 metri slm. Fantastico panorama anche da qui.

Salendo verso la Creta dai Rusei

Salendo verso la Creta dai Rusei

Panorama dalla Creta dai Rusei

Selfie sulla Creta dai Rusei

Monte Chiavals
Dall’ultima cima le salite sono finite. 1300 metri di dislivello circa sono stati fatti. Il rientro avviene dalla forcella Forchiadice attraverso l’ampia mulattiera di guerra oggi invasa dalle foglie. Felici e più tranquilli che in salita perdiamo quota e tagliamo anche un tratto tra il bosco che ora s’è ripresentato. Arriviamo vicino al rifugio Vualt ma non lo raggiungiamo. Giriamo invece a sinistra dov’è presente un cartello indicante il parcheggio che in breve, per facile sentiero, raggiungiamo.

Tornando al sentiero

Ora solo discesa

Ancora strutture militari

Verso l’auto

Mulattiera di guerra

Tante foglie

Sentiero CAI 425 e lo Zuc dal Bor

Tagliando un po’

Breve tratto asfaltato in direzione del rifugio Vualt

Ottima indicazione

Rientrando attraverso il bel bosco
Un giro ad anello fantastico, dai panorami eccezionali e lungo sentieri carichi di storia nel bel mezzo di una valle poco frequentata. Se poi ci aggiungo la compagnia di Fulvio e Michele, beh, giornata superba!!!
Pingback: Lista trekking, escursioni e passeggiate | RITORNO ALLE ORIGINI·