Domenica uggiosa. In pianura piove ma noi (Valentina ed io) ci proviamo ugualmente ad andare a farci una camminata. Fino a Vittorio Veneto la pioggerellina ci accompagna senza sosta ma poi a Farra d’Alpago, ormai senza speranza, parcheggiamo nei pressi del futuro nuovo ufficio turistico mentre dal cielo non cade più nulla. Ci carichiamo così gli zaini in spalla e iniziamo la nostra uscita.
Zoe ci precede contenta e in breve siamo sulle sponde del lago. Prendiamo il percorso di nordic walking proposto e lo seguiamo lungo la bella camminata fino a giungere al piccolo abitato delle Poiatte. Qui ci stacchiamo dallo specchio d’acqua e risaliamo sulla provinciale 422 che attraversiamo per poi risalire fra le vecchie case. Una moderna fontana merita una foto e poi ecco le frecce che indicano la prosecuzione del percorso.
Camminando lungo lago La Madonna che s’incontra lungo la passeggiata La fontana a Poiatte Poiatte: si passa letteralmente sotto le case
Inizia da qui la salita. Prima una mulattiera, poi un sentiero e ancora una vecchia carrareccia ci fanno prendere velocemente quota e facciamo ben oltre metà del dislivello che l’anello impone. Sbuchiamo sulla strada asfaltata che porta al rifugio Casera Mezzomiglio e la seguiamo per un breve tratto. In seguito ci stacchiamo da questa strada principale per prenderne una secondaria verso sinistra dove un cartello indica la nostra destinazione. Con molta meno fatica e con grande facilità raggiungiamo così la chiesa dedicata alla Madonna del Runal.
Salendo Autunno Salamandra pezzata Case lungo la strada che porta al rifugio Casera Mezzomiglio Affascinante giornata uggiosa Ruderi Chiesa della Madonna del Runal (e la freccia che indica il sentiero di discesa)
Dopo alcune foto riprendiamo a camminare. Torniamo indietro di un centinaio di metri e poi ci immettiamo nel sentiero che, a tratti ripido, ci fa tornare verso Farra d’Alpago. Il bosco con questo tempo ha un fascino inconsueto e spesso ci fermiamo a fotografare delle salamandre pezzate che qui sembra abbiano trovato il loro habitat ideale.
Un particolare sasso nella scalinata della chiesa Il campanile Autoscatto (11/11/2018) Ora di scendere Ruderi incontrati durante la discesa
Incontriamo prima la forra del Vallon del Runal e poi quella del Vallon di Spert che riusciamo ad attraversare attraverso i due ponti romani costruiti senza l’uso di malte. Belli e molto caratteristici, si ritiene che vennero costruiti attorno la metà del 1300 per evitare Serravalle.
Forra del Vallon del Runal Ponte romano sulla forra del Vallon del Runal Salamandra pezzata Salamandra pezzata Zoe Ponte romano sulla forra del Vallon di Spert Ponte romano Ancora una salamandra Lungo il sentiero di discesa
Di colpo ecco le case, ma ci tocca prima attraversare il torrente Runal a cui l’acqua oggi non manca. Con due balzi siamo sulla sponda opposta e solo il gore-tex delle nostre calzature non ci fa tornare con i piedi bagnati. Poi seguendo la strada e passando per il centro giungiamo nuovamente all’auto.
Anche con il cielo grigio è stata una bella camminata, molto interessante sotto vari aspetti, sia architettonici che storici e naturalistici.
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Ciao! Bel percorso, mi piacerebbe anche a me farlo! Ho provato a contattarti per avere la traccia gps ma non ho ricevuto risposta, potresti inviarmi la traccia gps all’indirizzo mail ragathomas@gmail.com?
Grazie!