Ultimo giorno di Maggio e prime calure. Assieme a Marco, Cristiano e Zoe ci facciamo un giretto sulle PreAlpi Trevigiane. Partenza da Revine, poco sopra l’abitato, dove sorge l’imponente chiesa di S. Francesco e poco distante dal castello di Frascon. Le tabelle non lasciano alcun dubbio e iniziamo la salita lungo il sentiero CAI 1033, conosciuto dai locali come la Strada dei Cavai.
In parte in lastricato e in parte ormai solo in terra battuta, il tratturo sale incrociando la più recente e comoda strada asfaltata, passando per la chiesetta della Madonna della Neve e vicino ad alcune vecchie case e casere, delle quali più d’una ha visto una sostanziale ma bella ristrutturazione, senza snaturarne l’origine.
Sentiero CAI 1033 Casera ristrutturata Chiesetta della Madonna della Neve Ogni tanto si incrocia la strada asfaltata Fragoline di bosco Cucciolo di cervo lungo il sentiero. Ci passeremo distanti per cercare di non disturbarlo.
Chiaccherando e senza accorgerci eccoci sul Col Cavaler. La Lama de Zareser è ben segnata su un masso e così capiamo che siamo fra casera Tomasi e casera de Polo. Abbiamo già fatto 900 metri di dislivello, non male.
Con paio di saliscendi arriviamo sul colle dove la quota sulla Tabacco indica i 1213 metri sul livello del mare. Ci prendiamo una piccola pausa ammirando da un lato la pianura e dall’altro le Dolomiti imbiancate. Spettacolo.
Scendiamo verso il rifugio, oggi sfortunatamente chiuso, fra belle fioriture spontanee di Orchidea maschio e Orchidea macchiata. Attraversiamo la strada e iniziamo la discesa grazie al sentiero 1032 che segue il lato meridionale del Valon dei Pavei. Sfortunatamente ci ritroviamo fra vari schianti di alberi che mai avremmo pensato di trovare. Dobbiamo a volte ravanare fra i rami o risalire il ripido pendio per aggirare i grossi tronchi che intrecciandosi formano dei piccoli muri. Perdiamo così una buona mezzora prima che il nostro percorso non presenti più ostacoli imprevisti e per poter lasciar andare le gambe verso l’auto.
Alla fine proprio un bel giretto, piacevole e in ottima compagnia. E’ mancata solo la birra la rifugio ma per quella siamo riusciti a rimediare appena scesi in paese.
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